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venerdì 14 marzo 2014

IL NUOVO STATUTO DI MESTRINO

Come sapete un po' per caso e un po' per "gentile" concessione del consigliere Menallo (che aveva ottenuto gli stessi miei voti ma rinunciò per far spazio all'altra minoranza) faccio parte della commissione statuto e regolamenti.
Negli ultimi mesi questa commissione è stata convocata molte volte, diciamo a cadenza settimanale, con l'obiettivo di redigere il nuovo Statuto del comune di Mestrino.
Di fatto la maggioranza ha presentato una bozza e su quella le minoranze hanno "potuto" permettersi il lusso di proporre delle integrazioni, migliorie, modifiche.
Va detto subito, e personalmente ho molto apprezzato, che il presidente Stefani ce l'ha messa tutta per favorire il dialogo. E' persona cordiale ed educata e, a differenza di un suo collega di lista e di "presidenza", non si è mai permesso di "apostrofare" chi la pensa diversamente da lui come "perditempo" o peggio non gli ha mai tolto la parola!
Sono state serate di discussioni, di contrasti, di confronti.
Sia ViviMestrino sia noi abbiamo affrontato articolo per articolo, abbiamo letto con attenzione i passaggi che non sembravano corretti, che non sembravano opportuni, abbiamo suggerito migliorie, abbiamo chiesto integrazioni, abbiamo proposto nuovi articoli, abbiamo avuto spiegazioni sul motivo per cui alcune "dichiarazioni" di garanzia presenti nel precedente Statuto fossero d'incanto scomparse in questo.
Nel merito abbiamo ottenuto qualche spostamento di virgole, qualche riformulazione del testo per affermare comunque le stesse cose, nulla di più!
Vivi Mestrino teneva particolarmente alle commissioni non obbligatorie per legge nazionale, era arrivata a chiedere almeno e soltanto la commissione bilancio. La prima risposta un : ci pensiamo, quella definitiva, UN NO!
Noi abbiamo puntato i piedi sui referendum consuntivi, già il precedente Statuto impediva la possibilità di sentire il parere dei cittadini su alcuni argomenti, con questo Statuto la maggioranza ne ha aggiunti altri tra cui l'inaccettabile: no al referendum consultivo su "strumenti urbanistici generali e piani attuativi".
Non siamo riusciti ad affrontare compiutamente questo tema, impossibile il confronto,  la maggioranza non ne ha voluto sapere!
Alla fine della riunione di ieri sera ho fatto un discorso credo non di parte, ho sostenuto che nel momento che ci siamo seduti a discutere abbiamo di fatto già accettato che il 95% dello Statuto lo accettavamo. Di certo se avessimo governato noi non avremmo presentato quel testo!
Ma dialogo significa non cambiare qualche virgola, significa dare segno tangibile della nostra partecipazione costruttiva. Per noi accettare uno Statuto che, rispetto a quello precedente e ancora in vigore, peggiora addirittura la possibilità di dare voce ai cittadini, è agli antipodi del nostro pensiero e del nostro modo di vedere la politica.
Ho affermato con forza che siamo esattamente all'opposto di chi dice che l'opinione dei cittadini è ostacolo al governo del paese, per i 5 stelle il parere dei cittadini su argomenti di interesse generale deve essere guida a chi governa.
Non c'è stato verso e nemmeno discussione, sono state ammesse diversità importanti di opinione, di "ideologia".
Ancora una volta questa maggioranza non sa mediare, non sa ascoltare.
Dopo essersi macchiata indelebilmente con la decisione di sopprimere in consiglio comunale la voce di una minoranza (noi) oggi persegue la strada dell'autoritarismo decisionale.
Siamo diversi, siamo molto diversi, siamo orgogliosamente diversi.
La legge madre di un Comune avrebbe dovuto essere condivisa, accettata e approvata da tutti, lo Statuto è la costituzione di un paese. Loro non hanno voluto, loro comandano, loro sono i padroni.
Se da qui al momento del voto in consiglio comunale non cambierà nulla, voteremo NO  a questo Statuto.

Approvare uno Statuto redatto con queste modalità è una grave sconfitta politico/morale per la lista Pedron, sappiamo che a loro non importa nulla e forse nemmeno lo sanno, stante la scarsa sensibilità istituzionale, ma ciò rimarrà nella storia della nostra cittadina, soprattutto nelle loro negativa storia.
Flavio Pinton

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